Impianto Acque Prima Pioggia
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Tipo
Modello |
Codice |
Superficie
piazzale m2 (Φ=1) |
Scolmatore litri |
Accumulo
litri |
Deoliatore
litri |
Filtro
litri |
Pozzetto
uscita litri |
6 |
SW06 |
600 |
500 |
3.100 |
1.200 |
500 |
500 |
10 |
SW10 |
1000 |
500 |
5.450 |
1.600 |
500 |
500 |
12 |
SW12 |
1200 |
500 |
6.200 |
1.600 |
500 |
500 |
20 |
SW20 |
2000 |
500 |
10.900 |
2.200 |
500 |
500 |
25 |
SW25 |
2500 |
500 |
12.500 |
2.200 |
500 |
500 |
30 |
SW30 |
3000 |
500 |
16.350 |
3.500 |
500 |
500 |
40 |
SW40 |
4000 |
500 |
21.800 |
3.500 |
500 |
500 |
50 |
SW50 |
5000 |
1.000 |
25.000 |
5.500 |
500 |
500 |
75 |
SW75 |
7500 |
1.000 |
37.500 |
5.500 |
500 |
500 |
100 |
SW100 |
10000 |
1.000 |
50.000 |
7.000 |
500 |
500 |
125 |
SW125 |
12500 |
2.000 |
62.500 |
9.000 |
1.000 |
1.000 |
150 |
SW150 |
15000 |
2.000 |
75.000 |
12.000 |
1.000 |
1.000 |
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Saper Scegliere
La gamma a disposizione vi consente di scegliere il tipo di impianto
adeguato alle vostre necessità partendo da presupposti di ordine tecnico.
Per una scelta corretta del modello idoneo, occorre innanzitutto
raccogliere sufficienti dati relativi alle caratteristiche delle superfici
interessate al trattamento.
Verificare sempre
le indicazioni delle Autorità Locali competenti circa le autorizzazioni
allo scarico che possono richiedere l'adeguamento a condizioni particolari
da normative comunali, locali o regionali; in tal caso richiedete
chiarimenti e la relativa documentazione illustrativa al Vs. rivenditore o
contattate il ns. ufficio tecnico.
La tabella sopra
riportata si riferisce a parametri richiesti dalla L.R. Regione Lombardia
n°62 del 27 Maggio 1985 art. 19/20, in cui è richiesta la raccolta e
successivo trattamento dei primi 5 mm di precipitazione di ogni evento
meteorico. Ai fini del calcolo delle portate, si stabilisce che tale
valore si verifichi in 15 minuti; i coefficienti di afflusso alla rete si
assumano pari ad 1 per le superfici impermeabili e pari a 0.3 per quelle
permeabili di qualsiasi tipo, escludendo dal computo le superfici
coltivate.
Per zone diverse,
con differenti dimensionamenti, contattate il Vs. rivenditore di fiducia o
il ns. ufficio tecnico
Utenze:
-
Insediamenti
produttivi e commerciali con superfici esterne pavimentate, adibite a
strade, parcheggi, piazzali deposito materiali e/o mezzi, etc.
-
Parcheggi
scoperti a servizio di centri commerciali, aeroporti, etc.
-
Stazioni di
servizio strade e autostrade.
-
Ogni qual volta
si renda necessario effettuare un'azione di laminazione sull'ingresso
delle portate meteoriche nelle reti di fognatura.
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Tecnica
La rete di drenaggio delle acque
meteoriche confluisce presso il pozzetto scolmatore che pertanto
costituisce la sezione iniziale dell'impianto, ed in caso di necessità è
possibile anteporre a seconda i casi, un dissabbiatore o una griglia
statica, o ambedue, in funzione delle caratteristiche della superficie da
cui provengono le acque e l'eventuale presenza di corpi estranei.
Il pozzetto
scolmatore ha la funzione di immettere entro il comparto di accumulo tutte
le acque di prima pioggia, by-passando le portate meteoriche in eccesso
(acque di pioggia successive alle prime) direttamente al recapito finale.
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II
comparto di accumulo si riempie progressivamente fino al
raggiungimento di un livello massimo, corrispondente al volume delle
acque di prima pioggia da immagazzinare. Con il procedere della
precipitazione, tutte le acque in arrivo (acque di pioggia successive
alle prime) vengono sfiorate ed inviate dal pozzetto scolmatore
direttamente al recapito finale. |
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All'interno del comparto di accumulo l'acqua permane, in quiete, per
un tempo di 24 ore, durante il quale avviene la sedimentazione del
materiale con peso specifico maggiore di quello dell'acqua (sabbie,
inerti vari, etc.) e la flottazione del materiale più leggero (oli,
idrocarburi, etc.). Al termine delle 24 ore, un'elettropompa sommersa
FLYGT provvede allo svuotamento della vasca inviando, con portata
costante, l'acqua al successivo trattamento di disoleazione, previo
passaggio attraverso un pozzetto di calma. |
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La
disoleazione è operata dal gruppo deoliatore + pozzetto con filtro
oleoassorbente. I due manufatti, collegati in serie, effettuano la
rimozione delle sostanze oleose ancora eventualmente presenti
nell'acqua.Tali sostanze vengono intrappolate nell'apposito comparto
presente all'interno del deoliatore nonché nei filtri di materiale
oleoassorbente posizionati nel pozzetto. |
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In uscita dal pozzetto con filtro oleoassorbente,
l'acqua depurata perviene, previo attraversamento del pozzetto di
ispezione e controllo, al recapito finale. |
In conformità
D.lgs n° 152 del 11 Maggio 1999 Integrato dal D.lgs n° 158 del 18 Agosto 2000
L.R. Regione Lombardia n° 62 del 27 Maggio 1985
art. 19/20
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L'impianto è quindi pronto per un nuovo ciclo di
lavoro: il comparto di
accumulo è vuoto e tutta l'acqua contenuta è
stata trattata ed immessa al recapito finale.
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Voce di Capitolato
Impianto per il trattamento delle acque di prima pioggia composto da
manufatti in materiale plastico così composto:
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Pozzetto scolmatore idoneo a separare le acque di la pioggia da accumulare e da trattare successivamente,
da quelle di 2a pioggia, da deviare tramite by-pass a valle
dell'impianto direttamente al ricettore finale. In caso di necessità
per la presenza di superfici deteriorate e/o materiali grossolani
dispersi, può essere anteposto un dissabbiatore statico e/o una griglia statica, o entrambe.
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Deoliatore
statico o in alternativa coalescente, atto alla separazione
fisica per flottazione di oli ed
idrocarburi, intrappolati in apposito bacino, dotato di vano
separato per la sedimentazione ed
accumulo di eventuali
inerti ancora presenti.
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Filtro finale a
gravita contenente corpi di riempimento oleoassorbenti, per la rimozione di eventuali tracce di
olio emulsionato, quindi non separato per flottazione dal deoliatore.
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Accumulo delle
acque da trattare, di volume proporzionato alla superficie servita,
idoneo alle sedimentazione primaria degli inerti e galleggiamento del
materiale flottante per un periodo di 24/48 ore. Dotato di
elettropompa sommersa atta all'invio delle acque alle fasi successive
tramite pozzetto il di calma. |
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La vostra rete di scarichi è dotata di un
impianto per il trattamento acque di prima pioggia
STORMWATER .
Periodicamente verificate che tutti i pozzetti siano sgombri da corpi
grossolani, in particolare nello scolmatore e nella griglia statica se
presente, in caso asportarli, potrebbero comprometterne il regolare
funzionamento creando rigurgiti. Verificate dalle spie che il quadro
elettrico non segnali anomalie, ed il corretto funzionamento della
pompa sommersa utilizzando l'azionamento manuale. Ogni 2/3 mesi
controllate il materiale oleoassorbente del filtro finale e
sostituitelo nel caso fosse esausto. Ogni 4/6 mesi controllate il
quantitativo di oli ed idrocarburi nel deoliatore, il livello degli
inerti sul fondo del comparto di accumulo e nel dissabbiatore se
presente. Questi, per un funzionamento ottimale, vanno asportati
almeno una volta all'anno, o più frequente nel caso in cui vi siano
presenti zone esterne in sterrato. Qualora sia giunto il momento di
provvedere ad un prelievo di fanghi ed oli, fatelo avvalendovi di
aziende specializzate. |
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Un importante vantaggio degli impianti di
trattamento acque di prima pioggia
STORMWATER, è la possibilità di
adattare il sistema alla geometria dell'area disponibile per il
posizionamento dello stesso. Sono infatti possibili varie
configurazioni impiantistiche per meglio adattarsi alla forma ed
all'area disponibile. Lo schema standard di esempio sotto riportato, è
il più razionale ed abitualmente utilizzato; il medesimo impianto può
essere posizionato secondo schemi differenti, mantenendo invariate le
caratteristiche funzionali e prestazionali, unico vincolo è la
sequenzialità nella disposizione dei comparti e quindi delle fasi di
trattamento. Occorre prestare particolare attenzione alle quote
altimetriche, in particolare quelle relative al pozzetto scolmatore,
che governa il by-pass e l'accumulo, dato che le fasi successive sono
alimentate dalla pompa.
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Configurazione pedonabile
Realizzare uno scavo più grande dei manufatti da posizionare di circa
20 cm e verificare l'eventuale presenza di acqua di falda; in questo
caso occorre rinfiancare completamente i manufatti con calcestruzzo
alleggerito. Livellare il fondo dello scavo creando uno strato di
circa 10 cm di sabbia molto umida e ben assestata e posare i comparti
costituenti l'impianto, avendo cura di posizionare i manufatti al
centro delle scavo, in posizione equidistante dalle pareti di quest'ultimo.
Collegare le tubazioni di ingresso e di uscita, utilizzando allo scopo
i rispettivi tronchetti e guarnizioni, riempire con acqua i manufatti
sino a circa metà altezza e procedere al rinfianco con sabbia umida
sino al raggiungimento dell'altezza dei serbatoi corrispondente al
livello d'acqua, quindi compattare la sabbia di rinfianco; prestare
particolare attenzione a questa operazione, essa incide sulla durata
nel tempo dei manufatti. In caso di scavo cedevole e/o
instabile,utilizzare del massello cementizio. Verificare che la
pendenza delle tubazioni di ingresso e di uscita non sia variata
(evitare tratti in contropendenza) e completare il riempimento totale
del manufatto con acqua, e completare il rinfianco con sabbia umida
sino alla copertura delle tubazioni e posizionare le eventuali
prolunghe dei boccaporti ed i relativi chiusini, quindi stendere uno
strato di cemento alleggerito, di circa 5 cm di spessore, a copertura
di tutti i singoli manufatti. Dopo che il calcestruzzo di copertura si
è indurito, rifinire lo scavo con terreno uniformandolo a quello
circostante. |
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Configurazione carrabile
Nel caso sia necessario
conseguire la carrabilità al di sopra dei manufatti, occorre procedere
al rinfianco con massello cementizio fino a circa 5 cm al di sotto
delle tubazioni, quindi ricoprire il tutto sino al piano desiderato
con almeno 20 - 25 cm di calcestruzzo e interposta una rete
elettrosaldata. Posizionare poi degli idonei chiusini carrabili. |
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